Il quadro elettrico, chiamato anche centralino o quadro di distribuzione, è uno degli elementi principali di un impianto elettrico. Dal quadro elettrico parte la distribuzione dell’energia elettrica. Infatti, la corrente giunge presso le scatole di derivazione e qui l’energia continua il suo percorso raggiungendo prese e luci attraverso altri cavi elettrici.
Il quadro elettrico domestico è costituito da una struttura metallica o in materiale plastico preposta, alla distribuzione dell’energia elettrica e alla gestione dei dispositivi elettronici presenti nell’abitazione. Solitamente posto a valle del contatore, generalmente all’interno dell’abitazione in prossimità della porta di ingresso, o in altri locali adeguati.
I quadri elettrici possono essere divisi in :
1. da incasso: viene incassato direttamente dentro il muro.
2. a parete: il quadro elettrico viene poggiato direttamente a muro e fermato con tasselli.
3. da interno: dedicato ad un utilizzo casalingo o comunque in ambienti interni, differirà da quello da esterno per il grado di protezione dagli agenti atmosferici;
4. da esterno: questa tipologia essendo dedicata ad un montaggio in ambiente esterno, avrà un grado di protezione maggiore. Sono definiti, infatti, come “stagni”, in quanto isolati dall’acqua, liquidi in generale e umidità, nonché dagli agenti atmosferici.
La seconda classificazione prende, invece, in considerazione la tensione gestita dal quadro elettrico e distinguiamo in:
bassa tensione, cioè quella inferiore a 1kW;
media tensione, tra 1 e 30kW;
alta tensione, tra 30 e 150kW;
altissima tensione, che gestiscono energia superiore ai 150kW.
Per quanto riguarda i componenti del quadro elettrico che sono generalmente caratterizzati da tensione a 400 V trifase con neutro, 230 V trifase o monofase con neutro, gradi di protezione da IP30 a IP65 secondo la Norma CEI 64-8 abbiamo;
interruttore generale: ha lo scopo di scollegare l’intero impianto dalla corrente consentendo di effettuare interventi alla rete elettrica in totale sicurezza;
interruttori magnetotermici e differenziali: dedicati alle varie parti dell’impianto consentendo di disattivare il singolo circuito a cui sono collegati;
interruttore salvavita: è l’interruttore differenziale più importante perché garantisce la messa in sicurezza dell’intero impianto elettrico, prevenendo il rischio di folgorazione o guasto ai dispositivi collegati alla rete a seguito di corto circuiti, sbalzi di tensione o dispersione elettrica. In commercio troviamo due tipologie di salvavita:
semplice: scatta quando viene rilevato un problema di sicurezza nell’impianto e deve essere riattivato manualmente;
autoriarmante: scatta in caso di guasti o sbalzi di tensione, ma tenta di riarmarsi autonomamente senza necessità di un intervento manuale.